serata teatro-musica il 29-9-06 a Pavia

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locandina spettacolo teatro e musica a Pavia - "Misterioso"LO SPETTACOLO:

A vent'anni dalla sua morte, un omaggio a uno dei pianisti più rivoluzionari della storia del jazz:  Thelonious Monk.
Stefano Benni, scrittore e poeta, suo grande ammiratore, lo ricorda in un reading che riunisce citazioni dalla biografia del grande pianista, brani di Allen Ginsberg, Laurent De Wilde e suoi originali. 

La voce intensa di Benni si incrocia con il pianoforte di Umberto Petrin - massimo esecutore italiano di Monk - che, dopo la lunga frequentazione della musica monkiana, ne reinterpreta alcuni temi quali Evidence, Criss-Cross, Work, per terminare con un emozionante versione voce/piano di "Misterioso".

Tutti e due “sentono” Monk come un fantasma amico da interpretare, reinterpretare e lasciar esplodere. Un pezzo indimenticabile di teatro e musica, presentato in più di venti città italiane ed apprezzato non solo dagli amanti del jazz, che riesce a farci respirare l'idea di un artista sicuramente eccezionale, un’anima difficile, e del suo mondo, un’America contraddittoria, a tratti ostile e drammatica.

 

 

Thelonious MonkThelonious Monk (1917-1982):

Era un personaggio "difficile", carattere ombroso, genio musicale da molti incompreso, destinato a diventare col tempo una leggenda del jazz.

Benché avesse vissuto da protagonista l'era del be bop suonando regolarmente da Minton's a Harlem nei primi anni Quaranta e avesse attraversato poi fasi da musicista affermato, seguì in realtà una rotta tutta sua, da vero individualista qual era. Thelonious MonkE così facendo definì uno stile personalissimo, rivoluzionando grammatica e sintassi del jazz.   Thelonious Monk riusciva ad ottenere dal piano sonorità molto particolari, come nessun'altro. La posizione non ortodossa delle mani gli consentiva di enfatizzare certe note, in un modo estremamente personale. Suonava con le "dita piatte": un'eresia per gli accademici, e a chi gli chiedeva spiegazioni sul modo di usare la tastiera rispondeva con stupefatta semplicità: "Come viene viene". Ma quel modo di affrontare la tastiera del pianoforte, con fraseggi frammentari e accordi insieme rarefatti e percussivi, in realtà stava anticipando il futuro.

 

"Gazzetta di Parma", 25/10/2005

“Nella storia della musica jazz possiamo rintracciare numerose figure che ne hanno segnato in maniera indelebile il percorso. Grandi profili di musicisti, uomini e donne che hanno contribuito al percorso musicale afroamericano con la propria arte e con la propria vita, spesso difficile e dolorosa. Un esempio, in questo senso, è quello di Thelonious Monk, personaggio che troviamo raccontato con gusto genuino e garbato da Stefano Benni in [...] un suo monologo teatrale accompagnato dalle rievocazioni musicali di Umberto Petrin al pianoforte. Benni - che di jazz ne mastica da tempo, anche come consulente artistico del festival «Rumori mediterranei» di Roccella Jonica - piega la sua capacità di scrittura modellando versi e prosa che ci restituiscono l’intensità semplice ed immediata - o semplice in quanto immediata - della musica di Thelonious Monk, pianista e compositore tra i «padri» del be bop e degli sviluppi stilistici successivi. Un «gigante» che emerge in questo lavoro soprattutto per la sua figura di artista, e uomo solitario, introverso, instabile, difficile da incasellare e comprendere a fondo." (Alessandro Rigolli)

 

 

Stefano BenniStefano Benni: nato a Bologna nel 1947, è uno dei più noti scrittori italiani ed è molto conosciuto anche all’estero. Grazie al suo accorto vagabondaggio fra generi diversi (dal romanzo alla poesia alla fantascienza al teatro) e diversi linguaggi, con una particolare attenzione ai gerghi giovanili, Benni eleva l’immaginazione tragicomica a gesto di critica sociale. Ha curato la regia e la sceneggiatura del film “Musica per vecchi animali” (1989), scrive per il teatro e ha allestito col musicista Paolo Damiani uno spettacolo di poesia e jazz, “Sconcerto” (1998). Dal 1999 cura la consulenza artistica del festival internazionale del jazz “Rumori mediterranei”. È autore di numerosi romanzi di successo tradotti in più di 24 paesi.

Benni è anche giornalista e collabora con numerose testate tra cui La Repubblica e Il Manifesto.

Nel luglio 2005 ha ricevuto a Lecce il Premio Carmelo Bene come ‘Miglior voce recitante’. (www.stefanobenni.it)

 

 

Umberto PetrinUmberto Petrin: considerato tra i migliori pianisti italiani di jazz, è tra i maggiori talenti emersi negli anni '90. Da sempre si interessa attivamente anche alla poesia ed alla pittura, collaborando a riviste letterarie e d'arte, pubblicando inoltre due volumi di poesia ed esibendosi, come musicista, al fianco di poeti ed artisti (Luigi Pasotelli, Milo De Angelis, Giovanni Fontana, William Xerra). In campo più strettamente jazzistico ha realizzato oltre 40 CD, molti dei quali premiati dalla critica, insieme a musicisti quali: Steve Lacy, Enrico Rava, Paolo Fresu, Cecil Taylor, Tim Berne, Robbie Robertson, Lee Konitz, Lester Bowie.

Ha suonato nei maggiori festival italiani e internazionali: Parigi, Madrid, Grenoble, Lisbona, Yohoama, Toronto, Chicago, Amburgo. Nel 1997 è entrato nella più prestigiosa formazione jazz italiana, l'Italian Instabile Orchestra.

Affronta il free jazz e lavora a un progetto di fusione tra musica improvvisata e poesia.

È considerato il massimo esecutore italiano di Monk. Nel 1997 incide un il cd “Monk’s Word” a lui interamente dedicato.

Dal 1999 collabora con diversi scrittori ed attori come autore musicale musicista in reading e spettacoli di parole e musica; tra questi, Stefano Benni, David Riondino, Giuseppe Cederna. (www.umbertopetrin.it)

 

 

      

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